lunedì 28 giugno 2010

GIUSEPPE CHERUBINI - "LA CHIESA"


La Chiesa - Opera in bronzo del M° Giuseppe Cherubini

S.E. Mons. Vincenzo Apicella,
vescovo della “Diocesi Velletri-Segni”
così ha scritto dell'artista,
in occasione della mostra personale "Una scultura per una luce di vita"
a Velletri dal 12 al 24 Dicembre 2009
con la Direzione Artistica di Umberto Proietti

Una delle prime persone che ho avuto il piacere e l’onore di incontrare al mio arrivo nella diocesi di Velletri-Segni è stato il Maestro Giuseppe Cherubini, di cui mi ha subito impressionato la semplicità e il sorriso.

Sono due caratteristiche che si ritrovano anche nelle sue opere e che sono, per così dire, il suo “marchio di fabbrica”.

La semplicità gli permette di comunicare immediatamente e di trasmettere valori profondi in modo comprensibile a tutti, il sorriso infonde nelle sue sculture quella carica di speranza, che consente di andare oltre il grigiore e, a volte, la pesantezza della realtà.

Ma la radice da cui tutto ciò proviene non può che essere che una fedele solida come i materiali che scolpisce e una visione religiosa del mondo e della vita, che è come l’atmosfera in cui si muovono i suoi personaggi e le sue rappresentazioni.

Una religiosità che proietta verso l’alto, nella ricerca di un assoluto e di una risposta vera al grido dell’uomo, ma che si allarga anche ad abbracciare i dolori e le gioie dei fratelli, per costruire una comunione in cui potersi sostenere.

Il suo legame profondo con la sue e la nostra terra rende l’iniziativa promossa oggi a Velletri un’occasione per ritrovarci nel lavoro di chi sa dare espressione ai nostri comuni valori, oltre che un ulteriore tributo a un Maestro d’arte ormai ovunque largamente apprezzato.

Vincenzo Apicella, vescovo di Velletri-Segni

GIUSEPPE CHERUBINI – “LA FAMIGLIA”

" La Famiglia", opera in bronzo del M° Giuseppe Cherubini

GIUSEPPE CHERUBINI - LA SCUOLA


LA SCUOLA - Opera in bronzo del M° Giuseppe Cherubini

La Scuola

di Dante Zinanni

Lo schema scenografico di questa scultura del M° Cherubini presenta una piramide a basamento quadrato a rappresentare la scuola, fucina primaria dello sviluppo estetico e morale, personale sociale, tecnico e scientifico dell'uomo; la scuola come accademia della conoscenza e dell'acquisizione di un profondo happening esistenziale o come officina e laboratorio di professioni empiriche.

L'iter dialettico-formativo, per Cherubini, non si esaurisce in accomodanti confronti,
esige invece un arco di tempo più o meno lungo, espresso dalla molteplicità dei pioli, e una valenza caratteriale da rovere, capace di superare con naturali faticosi riscontri, indicati senza reticenza dalla verticalità scaligera.

Una “p greca” in rilievo su una delle pareti, simboleggia la «porta della conoscenza», legata com'è alla funzione di «sacro rapporto» tra lunghezza e diametro del cerchio.
Dalla porta della conoscenza si sprigionano forze raggianti, da cui - come elemento pedagogico portante - nasce un libro, che è luce condensa di materia sapienziale, che l'intelletto dipana e plasma, dandole significazione realmente cioè coglie per esso lo splendore dell'essere, lo significa allo spirito e lo feconda di luminosità transluminosa con facoltà generative di novelle realtà.

Le piccole piramidi, che popolano la base ne sono contrassegno eloquente.

LA SERIE DELLE PIRAMIDI - Opere in bronzo del M° Giuseppe Cherubini
L’arte salverà il mondo

di Filippo Ferrara



Abbiamo voluto creare nella mostra delle opere del M° Giuseppe Cherubini, uno spazio che si può definire didattico in quanto riservato soprattutto agli studenti, allo scopo di presentare ad essi alcuni dei principali strumenti utili all’artista per incidere il materiale inerte che deve piegarsi alla forza creatrice dell’arte.

Sarà lo stesso Cherubini ad illustrare la funzione di questi mezzi e per l’occasione ad aprire un dialogo con gli alunni aiutandoli anche a capire i vari aspetti delle sue creazioni.

È la prima volta, dopo tante mostre allestite un po’ dovunque in Italia e all’estero, che il maestro, mette in essere questo tipo di iniziativa che ha un evidente carattere didattico-educativo e proprio per questo speriamo che possa dare dei risultati positivi.

La mostra di Monte Porzio Catone, di un anno fa dello stesso artista, fu visitata anche da alcune classi della scuola media dell’obbligo del Comune di Segni.

Medaglie e sculture esposte a Monte Porzio Catone


Fu una piacevole sorpresa, non solo perché tale visita non era stata prevista, ma anche per il fatto che gli alunni al termine della visita stessa vollero lasciare per iscritto nel registro delle presenze alcune loro impressioni, dimostrando vivo interesse e per la loro età una sorprendente maturità. Ma va detto, che erano stati ben preparati dalla insegnante di lettere, la stessa che poi fece da guida a Monte Porzio Catone.

I programmi scolastici non fanno obbligo, come si sa, agli insegnanti di organizzare visite a Musei e a mostre estemporanee, come invece avviene in altri paesi.


A Montpellier in Francia, ad esempio, nel Museo d’arte locale funzionano laboratori artistici aperti permanentemente agli alunni, dove gli studenti stessi si esercitano sotto la guida di esperti nelle varie espressioni artistiche.


È evidente che tra le scuole e il museo si è stabilito un significativo rapporto di cooperazione che va ben oltre l’importanza delle occasionali visite delle scolaresche.


Il 14 Marzo 2009 a Monte Porzio Catone il M° Cherubuni ha esposto 210 opere

Possiamo sperare che anche in Italia, col tempo, si possa porre sulle stesse basi l’educazione all’arte? Sinceramente il caso della cittadina francese sembra un traguardo per noi quasi irraggiungibile. Ma ciò non significa che non si possano ottenere risultati ugualmente apprezzabili, con altre strategie e modalità, rafforzando ad esempio motivazioni e scopi legati alle visite ai musei e alle mostre estemporanee, uno dei capisaldi dell’educazione artistica.
Nulla però, in questi casi, deve essere lasciato al caso o all’improvvisazione. Chi non ha presente l’imbarazzo e il disappunto degli insegnanti in alcune situazioni di fronte al disinteresse degli allievi in occasione di visite ai Musei? Gli alunni non provando interesse, sono presi dalla smania di andare via, inutilmente trattenuti dai loro insegnanti. Sono scene che purtroppo si ripetono spesso. Per porvi rimedio non c’è che una via: la preparazione scrupolosa e mirata da fare a monte prima delle visite.

"UNA SCULTURA PER UNA LUCE DI VITA"

Esposizione delle opere del M° Giuseppe Cherubini

nella Sala delle Lapidi del Comune di Velletri

allestita dal 12 al 24 Dicembre 2009

dal Direttore Artistico Umberto Proietti

Nella realtà attuale dominata dalla tecnologia, la logica delle macchine, definite dal sociologo Morin, determinista, meccanica, ripetitiva, si va sempre più trasferendo nei vari settori della vita aprendo la strada al calcolo cieco e al predominio della quantità a scapito della qualità.


Così che la vita va perdendo di significato.


Sono soprattutto i giovani, sostiene il filosofo Taylor a soffrire di una mancanza di scopi importanti nelle loro vite.


È fuori di dubbio che in tale situazione non si può fare a meno dell’educazione artistica che è principalmente educazione al gusto del bello che passa attraverso l’apprezzamento delle opere d’arte e di quanto di bello e di buono c’è nella vita.


Alla luce di queste considerazioni, forse si comprende meglio il senso dell’affermazione di Dostoevskij “L’arte salverà il mondo”-

Prof. Filippo Ferrara

Giuseppe Cherubini: Come nasce la vita


GIUSEPPE CHERUBINI - EVA


EVA - Opera in legno di Giuseppe Cherubini

“Cherubini, tra tempi passato e perenne” di Luigi Tallarico

“Nell’arte plastica della memoria - come è stata definita la scultura legata alla celebrazione e al monimentum - Giuseppe Cherubini ha dimostrato in quarant’anni di attività di avere perseguito una sua linea espressiva nell’ambito degli eventi che hanno inciso nella realtà storica, civile e religiosa del nostro tempo.

In questo ambito il suo referente è da cercare nel rilievo del segno particolare che incidendo nello spazio-ambiente (limitato nella medaglia e aperto alla luce nel monumento), tramuta la comunicazione del pubblico-privato in un simbolo a beneficio della memoria collettiva.

Infatti la funzione dell’arte plastica della memoria, pur essendo legata al soggetto-evento e perciò al tempo di realizzazione, è portata a valicare il tempo cronologico e in virtù della sua voce simbolica a ritrovare la forza di ammonire, ricordare, partecipare, come indica il verbo latino “moneo” che è alla radice del termine monumento.

Si tratta perciò di un monimentum valido per i contemporanei e per le generazioni che verranno, anche se, l’evento rappresentato appartiene ad un passato che non c’è più.

Ed è qui che la linea perseguita da Cherubini segna la sua preminenza espressiva, dal momento che mentre lo scultore esercita in modo diretto la identità del personaggio-evento, non trascura quello che sta al di sopra e al di fuori della solennità recitativa dei valori, attinente alla tipologia tradizionale del mezzo.”

GIUSEPPE CHERUBINI - L'ALBERO DELLA VITA


L'ALBERO DELLA VITA - Scultura in legno di Giuseppe Cherubini


“L'albero della vita” poesia di Antonio De Marco

Ha radici profonde e indistruttibili
l'albero della vita.
Sono braccia in preghiera al grande Pan
i rami che s'innalzano nel vento.
Il tronco vibra in palpiti d'amore
pur se reciso e statico
e l'artista scolpisce la progenie
di creature umane
per un atto di fede e di mistero.
L'uomo recide e uccide...
ma il figlio, messaggero dell'immenso,
lì... vi incide la vita e la speranza
per dire sempre ai posteri:
« Nulla si crea e tutto si trasforma »,
e possa sottoscrivere
un « trattato di Pace »
che riconduca tutti alla ragione...

GIUSEPPE CHERUBINI - IL BENE E IL MALE

IL BENE E IL MALE - Opera in marmo di Giuseppe Cherubini


La coerenza di Giuseppe Cherubini.
di Francesco Grisi

“Giuseppe Cherubini è un artista che possiede la virtù della coerenza.

È sufficiente scorgere gli interventi e le testimonianze di illustri critici e amici sulla sua opera per trovare conferma.

Ma la coerenza non significa una linea definita e un sentiero segnato per sempre.

La coerenza non è il destino.

La coerenza di Cherubini è disegnata nei dubbi, nelle paure e nella contrapposizione tra sacro e profano.

L'esame approfondito delle sue opere ci aiuta a capire l'inquietudine e il dramma evidente che emerge nel bronzo, nel legno e nella pietra.

Uno dei primi temi si concentra nell'indefinito contrasto tra il celestiale metafisico e la storia degli uomini.

Da una parte c'è sicuramente Cristo che salva e redime e dall'altra c'è il potere, le maschere, la sessualità, il dolore, la fatica.

Il contrasto viene dal Cherubini esasperato e raggiunge forme epiche nella lotta tra il bene e il male.

Dietro la figurazione sempre precisa e dichiarata c'è la presenza di due forze contrastanti (il bene e il male) che si intessono, si aggrovigliano, si compenetrano al punto da non potere fare a meno una dell'altro.”

GIUSEPPE CHERUBINI - MOLTI HANNO SCRITTO DI LUI

LA DANZA DELL'ORSO - Scultura in marmo del M° Giuseppe Cherubini
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Molti hanno scritto di Lui.
di Umberto Proietti
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Critici, scrittori, poeti, artisti, giornalisti nazionali ed internazionali hanno scritto di Lui per ogni sua espressione artistica:
Ferdinando Anselmetti, Osvaldo Amorosino, Vincenzo Apicella, G. Ara, Patrizia Audino, Luciano Baldacci, Toni Bonavita, Bernardo Maria Braccesi, Michele Calabrese, Franco Campagna, Italo Campagna, Gigi Carone, Ettore Mario Cappucci, Franco Caporossi, Gianluca Cardillo, Anna Maria Careddu, Piero Cascioli, Elsa Cattani, Tonino Cicinelli, Lidia Comucci, Benito Corradini, Gennaro Coviello, Lino De Maria, Fernando De Mei, Paolo Diffidenti, Alessandro Di Norma, Enfil, Dovig, Remo Faggiolo, Ivo Fellin, Roberto Ferrando, Filippo Ferrara, Francesco Grisi, N. Jalongo, Maria Lanciotti, Sergio Lene, Emanuele Lorenzi, Carlo Luffarelli, Angelo Luttazzi, Dante Maffia, Giorgio Maggiore, William Maglietto, Renato Mammucari, Margarete Marino, Giancarlo Giulio Martini, Elio Mercuri, Giulio Montagna, Francesco Moroni, Giuseppe Nasillo, Bruno Navarra, Daniele Ognibene, Aldo Onorati, Luca Onorati, Ruggero Orlando, Maria Teresa Palitta, Ilaria Proietti, Umberto Proietti, Alberto Pucciarelli, Giuseppe Ripa, Renato Santia, Gioele Schiavella, Saverio Scutellà, Alfredo Serangeli, Maurizio Soldini, Giovanna Speranza, Fernanda Spigone, Luigi Tallarico, Renato Terrosi, Riccardo Trinchieri, Giuseppe Ripa, Silvano Tummolo, Laura Turiziani, Corrado Vari, Luciana Vinci, Luigi Zaccheo, Aldo Zangrilli, Zeriam, Dante Zinanni
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ed altri che non riportiamo poiché non abbiamo ritrovato, purtroppo, documenti dei loro scritti.

GIUSEPPE CHERUBINI - BIOGRAFIA

BIOGRAFIA DEL M° GIUSEPPE CHERUBINI

di Umberto Proietti


Giuseppe Cherubini, scultore, è nato nel 1939 a Rocca Massima,


si è diplomato alla Scuola d'Arte di Roma

e da qualche anno vive a Giulianello.

Ha fatto dell’arte e della cultura lo scopo della sua vita, realizzando numerose opere scolpite sul legno, pietra, granito, marmo e modellando il bronzo.



In due diverse occasioni incontra il Papa Giovanni Paolo II e il 23 marzo 1988 in udienza dona al Santo Padre la medaglia coniata per l’occasione.

Nel 2000 per la canonizzazione del Beato Tommaso Placidi da Cori viene consegna al Papa la medaglia del Beato coniata da Cherubini.





A Segni incontra il futuro Papa Benedetto XVI, l’allora Cardinale Giuseppe Ratzinger, titolare della Diocesi Suburbicaria di Velletri-Segni.


Prestigiosi trofei nazionali ed internazionali portano la sua firma e vengono celebrati ogni anno con una sua opera:

il Trofeo dei Lepini, il Premio Biennale Letterario Internazionale dei Monti Lepini, le opere in bronzo per i Premi Vanvitelli di Caserta, Cronache Cittadine di Colleferro, J’Astrechiglio di Cori, Città dei Ragazzi di Roma, Dino del Bo di Roma, Enrico Fermi di Salerno, Intercultura, Luci della Ciociaria, Aurelio Peccei, Rita Levi Montalcini di Giulianello, Sindacato di Polizia, Letterario del Lazio, Olivo d’Argento di Giulianello ed altri.


Ha realizzato splendidi monumenti a Sezze, Priverno e Ciampino,

opere per chiese, musei e luoghi pubblici, nonché bozzetti, targhe, premi, trofei

e medaglie per

Enti pubblici, Accademie, Archivi di Stato, alcune coniate dalla Zecca dello Stato

e assegnate a noti personaggi in tutto il mondo, quali:

il Papa Giovanni Paolo II, il Papa Benedetto XVI, Maria Teresa di Calcutta, Léopold Senghor, il Presidente Sandro Pertini, Susanna Agnelli, l’Ing. Aletti, il M° Claudio Abbado, il M° Riccardo Muti, Rita Levi Montalcini, Umberto Nobile, Joannes Cabotus, Mons. Andrea Maria Erba, Ettore Paratore e molti altri.


Le sue opere di arte sacra arricchiscono

la Concattetrale di Segni, le Chiese San Pietro e Paolo di Cori, Sacro Cuore di Gesù di Ciampino, il Convento Sant'Agostino di Carpineto Romano e la Chiesa di Buta (Cascia).


Ha esposto

a Bardonecchia, Carpineto Romano, Ciampino, Colleferro, Cori, Ferrara, Giulianello, Manziana, Milano, Monte Porzio Catone, Napoli, Patrica, Pontinia, Roma, Sabaudia, Salerno, Segni, Sezze, Torino, Venezia, Velletri, Viterbo, Malta, Champery (Francia), San Paolo (Brasile) e Ottawa (Canada).


Tra gli innumerevoli premi ricevuti vanno particolarmente ricordati:

l’Athena d'Oro 1978, il 1° Premio Biennale Internazionale Europa Unita di Napoli 1978, il Cimento d'Oro, il Trofeo Claudio Monteverdi 1980, il Premio Simpatia, il Premio Internazionale Campidoglio “Foyer Des Artistes”, Luci di Ciociaria, il Trofeo e la Pergamena dei Lepini.


Molti hanno scritto di lui: critici, scrittori, poeti, artisti, giornalisti nazionali ed internazionali.

IL PRINCIPE - Scultura in marmo del M° Giuseppe Cherubini