RITA LEVI MONTALCINI
NATA IL 22 APRILE 1909 A TORINO
E' MORTA IL 30 DICEMBRE 2012 A ROMA.
Rita Levi Montalcini
conseguita la maturità classica,
fu spinta verso la medicina
dalla dolorosa esperienza della malattia
e della morte di una persona a lei molto cara.
Si iscrisse a Medicina
e studiò nella scuola dell'istologo Giuseppe Levi
insieme a Salvador Luria e Renato Dulbecco,
che come lei sarebbero diventati Nobel.
FOTO FAMIGLIA RITA LEVI MONTALCINI
Fin da bambina
cercò di imporre la sua passione per lo studio
e il suo forte senso di indipendenza
contro la severità del padre
e l'austerità delle tradizioni familiari.
« La mancanza di complessi, una notevole tenacia nel perseguire la strada che ritenevo giusta e la noncuranza per le difficoltà che avrei incontrato nella realizzazione dei miei progetti, lati del carattere che ritengo di aver ereditato da mio padre, mi hanno enormemente aiutato a far fronte agli anni difficili della vita. A mio padre come a mia madre debbo la disposizione a considerare con simpatia il prossimo, la mancanza di animosità e una naturale tendenza a interpretare fatti e persone dal lato più favorevole. Questo atteggiamento, che si manifestò anche più spiccatamente in mio fratello Gino, mi colpì sin dall'infanzia e determinò, almeno in parte, l'incondizionata ammirazione che avevo nei suoi confronti.»
(Rita Levi Montalcini)
Ad un ballo di beneficenza
per la ricostruzione
del teatro Regio di Torino.
Nel 1938, a seguito del Manifesto sulla razza,
fu costretta a lasciare il suo lavoro in ospedale
e a ripiegare sull'impegno nel laboratorio allestito in casa.
Nella cattiva sorte Rita Levi Montalcini
ebbe la fortuna di trovare la sua vera vocazione:
la ricerca pura.
A questa vocazione si dedicò con passione,
canalizzandovi tutta la sua vita affettiva e sentimentale,
senza alcun rimpianto.
Tornata in Italia dopo l'invasione tedesca del Belgio,
dove si era rifugiata,
ritrovò il suo illuminato mentore, Giuseppe Levi,
che l'aveva indirizzata allo studio del sistema nervoso.
Durante la guerra si era rifugiata a Firenze,
dove si nascose per poi aderire alla lotta partigiana,
aiutando i compagni nella falsificazione dei documenti.
1949 Foto di gruppo
con Rita Levi Montalcini
Dopo la guerra tornò a Torino
per lavorare all'Istituto di Anatomia del professor Levi,
accanto a Salvador Luria e Renato Dulbecco,
fino a quando non fu invitata dal prof. Viktor Hamburger
a continuare i suoi esperimenti di neuroembriologia a Saint Louis,
per un periodo di sei mesi.
Vi rimase venti anni,
messi a frutto nell'inseguimento e nella realizzazione del suo sogno: dimostrare che esiste
un fattore specifico che determina la crescita dei neuroni.
E la scoperta arrivò puntuale, alla fine degli anni cinquanta,
così come la sua verifica,
tra novembre e dicembre del 1952,
a Rio de Janeiro,
mescolando cellule nervose e cellule tumorali.
« Era in corso un'epidemia di tifo, i malati morivano a decine.
Facevo di tutto, il medico, l'infermiera, la portantina.
Giorno e notte.
È stato molto duro e ho avuto fortuna a non ammalarmi.»
(Rita Levi Montalcini)
Rita Levi Montalcini con Neri.
Ma la lontananza non ha impedito a Rita Levi Montalcini di sentire sempre pressante e forte il richiamo degli affetti e delle persone a lei più care e proprio questo intenso legame con la famiglia la riportò in Italia, prima saltuariamente, infine definitivamente (1961-1969).
La sua equipe di ricercatori perfezionò le tecniche per la purificazione del NGF (fattore di crescita dei neuroni) studiando le ghiandole salivari di topo e la sua identificazione in una molecola scevra di contaminanti.
Il metodo, una volta rifinito in ogni dettaglio, permise, due anni dopo (1971), di rendere nota la struttura primaria del NGF.
Dodici anni più tardi (1983), consentì a due gruppi di ricerca statunitensi di identificare il gene che programma la sintesi di questa molecola in molte specie animali e nell'uomo.
1980 Rita Levi Montalcini
con il professor M. Levi
durante una pausa del congresso di Neuroscienza.
Nel luglio del 1979 la ricercatrice torinese
lasciò la direzione dell'IBC per raggiunti limiti di età,
ma continua a svolgervi quotidianamente il suo lavoro.
Gennaio 1984: A RITA LEVI MONTALCINI
il Premio cittadino dell'anno e fedeltà al lavoro.
« Oggi, rispetto a ieri, i giovani usufruiscono di una straordinaria ampiezza di informazioni; il prezzo è l’effetto ipnotico esercitato dagli schermi televisivi che li disabituano a ragionare (oltre a derubarli del tempo da dedicare allo studio, allo sport e ai giochi che stimolano la loro capacità creativa). Creano per loro una realtà definita che inibisce la loro capacità di “inventare il mondo” e distrugge il fascino dell’ignoto. »
(Rita Levi Montalcini)
1986: RITA LEVI MONTALCINI
CON IL GRUPPO DEI PREMIO NOBEL
Da sinistra: Gerd Binnig, James M. Buchanan,
Heinrich Rohrer, Ernest Ruska, Jhn C. Polany,
Dubley R. Hersbach.
Seduti: Stanley Cohen, Wole Soyinka
e Rita Levi Montalcini.
Gerd Binnig (Francoforte sul Meno, 20 luglio 1947)
fisico tedesco, nato a Francoforte sul Meno.
Nel 1978 entrò nel gruppo di ricerca dell'IBM di Zurico.
Lì incontrò Heinrich Rohrer,
insieme al quale ha ricevuto
il Premio Nobel per la fisica nel 1986
per i loro progetti sul Microscopio a effetto tunnel.
James Mcgill Buchanan Jr. (Murfreesboro, 3 ottobre 1919)
economista statunitense,
noto per il suo lavoro sulla Teoria della scelta pubblica,
Vincitore nel 1986 del Premio Nobel per l'economia.
Heinrich Rohrer (nato il 6 Giugno, 1933)
fisico svizzero,
che ha condiviso metà del 1986 Premio Nobel per la Fisica
con Gerd Binnig per la progettazione del microscopio a scansione a effetto tunnel (STM) (l'altra metà del premio è stato assegnato a Ernst Ruska ) .
Ernst August Friedrich Ruska
(Heidelberg, 25 dicembre 1906 – Berlino, 27 maggio 1988)
fisico tedesco,
vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 1986.
A lui si deve la nascita del primo microscopio elettronico,
Nel 1933 assieme a Max Knoll.
John Charles Polanyi , (nato il 23 gen 1929)
chimico canadese
che ha vinto nel 1986 il Premio Nobel per la Chimica,
per le sue ricerche in cinetica chimica.
Robert Dudley Herschbach (nato il 18 giugno 1932)
chimico americano presso l'Università di Harvard.
Ha vinto nel 1986 il Premio Nobel per la Chimica
insieme Yuan T. Lee e John C. Polanyi "per i loro contributi riguardanti le dinamiche dei processi chimici elementari"
Stanley Cohen (New York, 17 novembre 1922)
biochimico statunitense,
vincitore del Premio Nobel per la medicina nel 1986
insieme all'italiana Rita Levi-Montalcini.
Akinwande Oluwole "Wole" Soyinka
(nato il 13 luglio 1934)
scrittore nigeriano,
noto soprattutto come drammaturgo e poeta,
è stato insignito nel 1986 del Premio Nobel per la letteratura,
la prima persona in Africa e della diaspora a ricevere tale onorificenza.
Rita Levi Montalcini riceve
il Premio Nobel 1986 per la Medicina
MOTIVAZIONE:
“Per la scoperta dei "fattori di crescita" del sistema nervoso”.
Persona di estrema riservatezza, sensibilità e indipendenza, Rita Levi Montalcini il 10 dicembre 1986, ricevette a Stoccolma il Nobel per la Medicina, che ha rappresentato il coronamento di una delle ragioni di fondo della sua esistenza, la ricerca e la scoperta di una porzione anche infinitesimale di verità in quel grande mistero che sono ancora oggi l'uomo e la sua mente.
Sulla strada della ricerca di queste verità, Rita Levi Montalcini sembra essere ansiosa di riscattare l'uomo dal prevalere delle sue qualità emotive, che in tante tragiche circostanze ne hanno segnato e degradato il cammino, per restituirlo puro alle sue facoltà cognitive, le sole in grado di generare insieme "virtù e conoscenza".
Oltre ai suoi lavori scientifici ha pubblicato:
Elogio dell'imperfezione (Garzanti, Milano 1987).
Ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti, fra i quali cinque lauree honoris causa: dall'Università di Uppsala, dal Weizmann Institute di Israele, dalla Saint Mary University e dalla Constantinian University (USA), dalla Università Bocconi (Milano), dal Politecnico di Torino.
Nel 1963 è stata la prima donna scienziata a ricevere il Premio Max Weinstein, donato dallo United Cerebral Palsy Association per contributi eccezionali nel campo della ricerca neurologica.
Ha ricevuto il William Thomson Wakeman Award dalla National Paraplegia Foundation (1974), il Lewis S. Rosentiel Award per il notevole lavoro nella ricerca medica dalla Brandeis University (1982), il Louisa Gross Horwitz Prize of Columbia University (1983), l'Albert Lasker Basic Medical Research Award (1986).
1990 - Rita Levi Montalcini
È membro della American Academy of Arts and Sciences, la National Academy of Sciences, e della Accademia Nazionale delle Scienze.
Ha vinto inoltre il Premio internazionale Saint-Vincent
e il premio Feltrinelli.
1990 - RITA LEVI MONTALCINI, NEL SUO STUDIO
“Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella "zona grigia" in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.”
(Rita Levi Montalcini)
1998 - RITA LEVI MONTALCINI
Montalcini figura anche tra i membri onorari del CICAP,
fin dalla sua fondazione
ed è Membro dell'Albo d'Onore della UNINTESS di Mantova.
Rita Levi Montalcini con Franca Ciampi
Roma il 10 febbraio 2004 riceve il Premio De Sica.
La scienziata è stata nominata senatore a vita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 1 agosto del 2001 ed è da sempre molto attenta alle 'cose italiane' e alle sorti del Paese.
Con il Presidente Giorgio Napolitano
alla manifestazione Immagini per la Terra
a Roma, 12 ottobre 2007.
Per quanto riguarda l'attività politica di Rita Levi Montalcini,
bisogna ricordare l'intensa attività, anche in Aula al Senato,
durante l'ultimo governo Prodi.
La senatrice, insieme ai 'colleghi' senatori a vita,
consentì con i suoi voti i due anni di governo del Professore, garantendo una maggioranza stabile,
pur se numericamente esigua, alla Camera Alta.
03 Novembre 2007
la Comunità di Giulianello
ha nominato
Rita Levi Montalcini
Cittadina Onoraria di Giulianello.
Rita Levi Montalcini,
l’Avv. Raffaele Marchetti
e lo scultore M° Giuseppe Cherubini
nel cortile del Castello Salviati.
Il Premio Nobel 1986 per la Medicina ha passato
per molti anni gran parte del suo tempo libero a Giulianello.
Il 3 Novembre 2007 ha ricevuto gli onori del paese
e l’Associazione “Oasi Lago di Giulianello” ONLUS
ha donato a Rita Levi Montalcini
la scultura del M° Giuseppe Cherubini,
progettata da Umberto Proietti.
Il messaggio dell’opera:
"Un augurio affinché scienza e ricerca
entrino a far parte della Comunità di Giulianello."
La scultura del M° Giuseppe Cherubini
rappresenta prospetticamente
il Castello Salviati con l’Arco di accesso al Borgo,
riportante in rilievo il Mondo
e l’elica del DNA
posta quale prolungamento
del nome della Montalcini
fino all’ingresso del Borgo.
Il 30 settembre 2009, per i suoi studi sul sistema nervoso,
ha ricevuto il Wendell Krieg Lifetime Achievement Award,
riconoscimento internazionale istituito dalla più antica associazione internazionale dedicata allo studio del sistema nervoso, il Cajal Club.
"Il mio miglior tempo è ora"
(Rita Levi Montalcini)
Nel corso degli anni si è battuta
più volte a favore dei giovani scienziati
e ha continua a far sentire la sua voce fino all’ultimo momento:
l'ultima iniziativa risale al marzo scorso (2012),
quando ha rivolto un appello al Governo Monti
insieme al senatore del Pd Ignazio:
"affinché non cancelli il futuro di tanti giovani ricercatori, che coltivano la speranza di poter fare ricerca in Italia.
Il decreto legge sulle semplificazioni cancella i principi di trasparenza e merito alla base delle norme che dal 2006 hanno consentito di finanziare i progetti di ricerca dei giovani scienziati under 40 attraverso il meccanismo della 'peer review', la valutazione tra pari".
(Rita Levi Montalcini)
RITA LEVI MONTALCINI
A 103 ANNI: 22 Aprile 2012.
«La mia vita è tanto lunga e piena di splendide cose,
ma quello che importa sono i valori».
(Rita Levi Montalcini)
30 Dicembre 2012
"Ricordandoti con affetto"
Umberto Proietti