L’Uomo Quadrato
Opera del M° Giuseppe Cherubini
La scultura in bronzo è di m 2,50 per 1,70.
Al centro riporta il logo della Passione di Cristo e ai quattro angoli il quadrato, simbolo della perfezione. Le sue bisettrici s’intersecano generando
La circonferenza inscritta nel quadrato generale circoscrive i quattro triangoli centrali, contenenti i volti dei Quattro Evangelisti rivolti nelle direzioni cardinali.
Girando il cerchio di 90°, i volti sono sempre rivolti ad Est, fonte di luce e di calore, guardando l’uomo perfetto.
Cerchio e quadrato sono l’espressione più alta dell’intelligenza umana, riscontrandosi con il problema ermetico della quadratura del cerchio.
Il numero quattro è il numero della perfezione divina, il simbolo del mondo che parte dal centro della croce nelle direzioni cardinali.
I quattro angoli dell’opera scultorea, sintetizzata nelle linee, ma ampliata nel pensiero, rafforzano il significato della Via Crucis, ove i volti dei Quattro Evangelisti, che la narrano e la diffondono nel cosmo, guardano verso l’umanità nello svolgersi del tempo.
“L’umanità è collegata alla divinità, il tempo all’eternità, il terreno al celeste…”
Il cerchio e il quadrato ne rappresentano i due aspetti fondamentali, nei cui rapporti esiste una distinzione ma anche una conciliazione.
“Per i cristiani il Cristo rappresenta l’umanità, egli verrà considerato come l’uomo quadrato per eccellenza”.
L’opera scultorea vuole rappresentare il collegamento dell’umano al divino e del tempo all’eternità.
“Gesù pose al centro del suo messaggio questi precetti divini, quasi a sottolineare che l’uomo non è mai stato così vicino alla santità di Dio come quando ama il suo prossimo – e nel concludere col pensiero di San Girolamo - egli comanda non l’impossibile ma ciò che è perfetto.”
Come riportato da S.E. il Vescovo Andrea Maria Erba nel libro “SERVITORI DEL VANGELO” a pagina 177 - Capitolo “Nella perfezione dell’amore il compimento del regno di Dio.
Il basamento, al centro della rotonda dove posa l’opera, in forma quadrata con il lato anteriore è rivolto ad est. Il viottolo che porta all'opera ha due cigli che partono dagli spigoli del basamento e si allargano verso l’uscita della rotonda, con all’interno raggi che vanno verso est, come a dire che questi illuminano l’umanità.
Giuseppe Cherubini, scultore,
è nato nel 1939 a Rocca Massima,
si è diplomato alla Scuola d'Arte di Roma
e da qualche anno vive a Giulianello (Cori - Latina – Italia).
Foto di Umberto Proietti inaugurazione rotonda nel Comune di Sezze il 5 Giugno 2010
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