lunedì 24 gennaio 2011

ILARIA PROIETTI - GIULIANELLO POLMONE VERDE CHE COLLEGA IL PARCO DEI MONTI LEPINI A QUELLO DEI CASTELLI ROMANI - MARCO MATTOZZI - PALAZZO SALVIATI

.

PALAZZO SALVIATI A GIULIANELLO

.

Foto di Marco Mattozzi

.

.

GIULIANELLO POLMONE VERDE


CHE LEGA IL PARCO DEI MONTI LEPINI


A QUELLO DEI CASTELLI ROMANI

.

Articolo di Ilaria Proietti

.

Continuando il nostro viaggio tra storia, natura, luoghi affascinanti e tradizioni, alcune ormai perse ed altre mai scomparse, non possiamo non menzionare il piccolo borgo di Giulianello, polo d’unione tra il Parco dei Monti Lepini e quello dei Castelli Romani, passando tra i Monumenti Naturali di Ninfa, Torrecchia Vecchia e il Lago di Giulianello.

.

Il piccolo paese, situato a 50 km da Roma e 30 da Latina,

si contraddistingue dunque per essere un doppio punto d’accesso,

ai Lepini da una parte

e ai Castelli dall’altra.

.

Le sue origini sono molto antiche, secondo molti storici e studiosi vanno attribuite già all’epoca romana, poiché si attesta che proprio in quel periodo storico il territorio di Giulianello fosse di proprietà della famiglia Giulia, alla quale apparteneva Giulio Cesare.

.

Già nel nome di questo piccolo paese lepino viene rivelata gran parte della sua storia.

.

Giuliano, è infatti il nome che compare in tutta la documentazione cartografica e archivistica in lingua italiana dal Rinascimento fino al 1870 (quando si passò all’attuale denominazione per distinguere questo centro da un’omonima cittadina del frusinate), e altro non è che la forma italiana di Julianum, un nome che compare nella documentazione a partire dall’XI secolo, ma che una radicata tradizione locale tende a far risalire proprio all’epoca romana.

.

Di qui in poi varie vicissitudini fecero sì che, dopo un lungo periodo di appartenenza alla Chiesa Romana, varie famiglie si passassero fra loro il testimone, tra cui, le più importanti, quella dei Conti di Valmontone (a partire dalla seconda metà del 1200), quella dei Salviati (dall’inizio del ’500) e infine la famiglia dei Borghese (a partire dalla seconda metà del ’700).

.

Il passaggio tra le varie famiglie avvenne in realtà grazie a due matrimoni: quello tra Donna Costanza, cugina di Giovan Battista di Mariano de’ Conti, e Lorenzo Salviati, appartenente al ramo romano della nobile famiglia fiorentina; e quello tra l’ultima erede dei Salviati, Anna Maria, e Marcantonio IV, figlio di Camillo Borghese e Agnese Colonna.

.

Lo sviluppo edilizio, urbanistico e sociale di Giulianello fu intrapreso da Donna Costanza e poi continuato dal figlio Antonio Maria Salviati e dai suoi successori.

.

Ad oggi rimane ancora molto della lunga e travagliata storia di questo piccolo paese,

.

Comune fino al 1870

.

e divenuto poi, a partire da quella data,

stesso anno in cui se ne cambiò la denominazione,

frazione di Cori.

.

Tutto, o quasi tutto, è racchiuso proprio nella parte vecchia del paese, nel piccolo borgo che, contenuto fra l’arco d’accesso e la Chiesa di S. Giovanni Battista, rievoca agli attenti osservatori le tradizioni di un tempo.

.

Percorrendo pochi metri di salita,

visibile e raggiungibile dall’incrocio principale di Giulianello,

ove convergono tutte le strade d’accesso al paese,

si cominciano già a scorgere le antiche costruzioni:

alla nostra destra, superato l’arco,

troviamo il vecchio Granaio e la Cantinaccia,

i cui nomi da soli ci rievocano oltre 500 anni di storia;

alla sinistra si erige invece il Castello Salviati

la cui origine è da attribuirsi ai primi anni del ’600


e all’interno del quale ormai da diversi anni


si sviluppano mostre di artisti ed artigiani locali

(in particolare durante l’estate giulianese

e per la ricorrenza di S. Giuliano Martire

che cade l’ultima domenica di aprile)

e incontri di vario genere,

.

tra i quali non può non essere ricordato

il conferimento della cittadinanza onoraria a Rita Levi Montalcini,

il 3 novembre 2007,

quando le è stato inoltre donato dall’Associazione Oasi Lago di Giulianello

il premio “Vita per la Vita”: una scultura del M° Giuseppe Cherubini

che rappresenta una veduta dello stesso palazzo

integrata con l’immagine del mondo e con quella del DNA che,

posto all’ingresso dell’arco,

vuole essere di buon augurio

affinché scienza e ricerca

possano entrare a far parte della Comunità di Giulianello.

.

Siamo dunque ormai immersi in Piazza Umberto I,

la quale ospita anche il cosiddetto Stallone,

ex rimessa agricola ed ex ricovero dei cavalli della Tenuta Sbardella.

.

La piazza racchiude quindi gran parte della storia del borgo ed è proprio qui che possiamo vedere affiorare dei pozzi per l’aerazione di centinaia di metri di grotte che dal castello si diramano in tutte le direzioni.

.

Superando la piazza e percorrendo il corso intitolato a Vittorio Emanuele, solo poche centinaia di metri, si raggiunge la Chiesa di San Giovanni Battista, eretta nell’anno Giubilare 1650 da Jacopo Salviati, duca di Giuliano, demolendo la chiesa che Costanza Conti aveva fatto costruire verso la metà del XVI secolo.

.

La distanza fra Chiesa e Palazzo potrebbe sembrare eccessiva: questa particolarità, secondo alcuni attenti studiosi, potrebbe però essere dovuta a successivi interventi edilizi stratificati nel tempo, oppure alla presenza di un’originaria cappella di famiglia ricavata all’interno del palazzo baronale.

.

All’interno della Chiesa che,

nonostante sia stata realizzata in età pienamente barocca,

si presenta per la pianta e la facciata

molto corrispondente al modello cinquecentesco,

viene custodita la statuetta del Bambin Gesù,

scolpita nel XVI secolo da un devoto francescano

sul legno d’ulivo del Getsemani.

.

La statuetta viene venerata dai giulianesi dal 1798

e viene fatta “sfilare”


per le principali vie del paese il giorno dell’Epifania,

lo stesso giorno in cui si celebra il tradizionale “bacio del Bambinello”

che da sempre riesce a coinvolgere la maggior parte dei cittadini.

.

Tra i monumenti più importanti del paese non vanno poi dimenticati

.

il vecchio ponte della ferrovia, che sovrasta il fosso Teppia

e che venne edificato nel 1550 su ordine di Donna Costanza,

.

e la Madonna della Consolazione,

edificata nel 1616 a chiesa rurale

e chiamata affettuosamente dai giulianesi

“la Madonnella”.

.

Infine, ma non ultimo per importanza,

per concludere il nostro viaggio

tra le bellezze e la storia di questo territorio,

non si può non annoverare

il Lago di Giulianello,

da poco divenuto Monumento Naturale,

situato a due chilometri dal borgo.

.

Si tratta di una piccola oasi naturale,


un gioiellino di un solo chilometro e mezzo di perimetro,


immerso nella natura a 241 metri sul livello del mare,


ideale per gite fuori porta, a piedi, in bicicletta o a cavallo.


.

Amatissimo dai giulianesi, il lago è riuscito a scampare ad un progetto di cementificazione e sempre più spesso si fa palcoscenico di manifestazioni culturali e sportive, messe in piedi da varie associazioni proprio per valorizzare e far conoscere questo bel “polmone verde” che lega il Parco dei Monti Lepini a quello dei Castelli Romani.

.

Primo fra tutti per la sua lunga storia è “Il lago cantato”,

che ormai da quindici anni si volge nella seconda domenica di settembre.

.

Da circa due anni in questo splendido scenario grazie all’attività dell’Associazione Oasi Lago di Giulianello si svolge però anche la Roma Master Cross, una manifestazione di ciclocross regionale a tappe, mentre per i prossimi 12 e 13 luglio è previsto un evento di straordinaria importanza: la stessa associazione è riuscita infatti a portare proprio in questo luogo una delle tre tappe nazionali di qualificazione alle Olimpiadi di Tiro con l’Arco di Liwynnpia (GBR). Il tutto sempre in un ottica di valorizzazione del territorio e promozione del cosiddetto turismo verde, grazie a manifestazioni sportive e culturali.

.

Se poi, dopo una giornata tra i vicoli del borgo e le colline del lago, che presto saranno collegati da un percorso di quasi due chilometri completamente immerso nel verde, proprio non si resiste ai sapori della tavola, allora non possiamo che consigliare i due storici piatti giulianesi: i gnocchitti (pasta acqua e farina alla quale è dedicata anche una sagra, seconda metà di luglio) e la zuppa di fagioli. Prodotti tipici del luogo sono inoltre l’oliva itrana, e il formidabile olio che ne deriva, la caciotta e l’abbacchio dei pastori locali.

.

Tutto questo è Giulianello,

un piccolo paese intriso di storia e tradizione, arte e natura,

oggi formato per lo più da imprenditori e professionisti,

ma ancora e sempre di più attento al territorio

e alla riscoperta delle proprie tradizioni e cultura.

.

A 50 Km da Roma, raggiungibile:

.

- dai Castelli Romani, facendo la Via Appia o la Via dei Laghi,

a 9 Km. da Velletri, sulla strada che porta a Cori;

.

- dall’Autostrada Roma – Napoli uscita Valmontone, poi Artena,

sulla strada che porta a Cori a 9 Km. si incontra Giulianello;

.

- dal G.R.A. di Roma facendo la Via Anagnina,

passando per Grottaferrata,

e poi tutta la Via Tusculana

fino all’incrocio con la Statale che porta a Velletri,

prima di Lariano prendere il bivio per Cori

e dopo 6 Km. si incontra Giulianello.

.

A 30 Km. da Latina, raggiungibile:

.

- passando per Cori, dopo 6 Km. si incontra Giulianello;

.

- passando per Cisterna e poi Velletri,

a 9 Km. sulla strada che porta a Cori.

.

.

DOVE SI TROVA IL LAGO

.

- passando per Giulianello a 2 Km sulla strada che porta a Velletri a sx;

.

- passando per Velletri o Lariano 2 Km prima di Giulianello a dx.

.

.

.

Nessun commento:

Posta un commento