La Scuola
di Dante Zinanni
Lo schema scenografico di questa scultura del M° Cherubini presenta una piramide a basamento quadrato a rappresentare la scuola, fucina primaria dello sviluppo estetico e morale, personale sociale, tecnico e scientifico dell'uomo; la scuola come accademia della conoscenza e dell'acquisizione di un profondo happening esistenziale o come officina e laboratorio di professioni empiriche.
L'iter dialettico-formativo, per Cherubini, non si esaurisce in accomodanti confronti,
esige invece un arco di tempo più o meno lungo, espresso dalla molteplicità dei pioli, e una valenza caratteriale da rovere, capace di superare con naturali faticosi riscontri, indicati senza reticenza dalla verticalità scaligera.
Una “p greca” in rilievo su una delle pareti, simboleggia la «porta della conoscenza», legata com'è alla funzione di «sacro rapporto» tra lunghezza e diametro del cerchio.
Dalla porta della conoscenza si sprigionano forze raggianti, da cui - come elemento pedagogico portante - nasce un libro, che è luce condensa di materia sapienziale, che l'intelletto dipana e plasma, dandole significazione realmente cioè coglie per esso lo splendore dell'essere, lo significa allo spirito e lo feconda di luminosità transluminosa con facoltà generative di novelle realtà.
Le piccole piramidi, che popolano la base ne sono contrassegno eloquente.
di Filippo Ferrara
Abbiamo voluto creare nella mostra delle opere del M° Giuseppe Cherubini, uno spazio che si può definire didattico in quanto riservato soprattutto agli studenti, allo scopo di presentare ad essi alcuni dei principali strumenti utili all’artista per incidere il materiale inerte che deve piegarsi alla forza creatrice dell’arte.
Sarà lo stesso Cherubini ad illustrare la funzione di questi mezzi e per l’occasione ad aprire un dialogo con gli alunni aiutandoli anche a capire i vari aspetti delle sue creazioni.
È la prima volta, dopo tante mostre allestite un po’ dovunque in Italia e all’estero, che il maestro, mette in essere questo tipo di iniziativa che ha un evidente carattere didattico-educativo e proprio per questo speriamo che possa dare dei risultati positivi.
La mostra di Monte Porzio Catone, di un anno fa dello stesso artista, fu visitata anche da alcune classi della scuola media dell’obbligo del Comune di Segni.
Fu una piacevole sorpresa, non solo perché tale visita non era stata prevista, ma anche per il fatto che gli alunni al termine della visita stessa vollero lasciare per iscritto nel registro delle presenze alcune loro impressioni, dimostrando vivo interesse e per la loro età una sorprendente maturità. Ma va detto, che erano stati ben preparati dalla insegnante di lettere, la stessa che poi fece da guida a Monte Porzio Catone.
I programmi scolastici non fanno obbligo, come si sa, agli insegnanti di organizzare visite a Musei e a mostre estemporanee, come invece avviene in altri paesi.
A Montpellier in Francia, ad esempio, nel Museo d’arte locale funzionano laboratori artistici aperti permanentemente agli alunni, dove gli studenti stessi si esercitano sotto la guida di esperti nelle varie espressioni artistiche.
È evidente che tra le scuole e il museo si è stabilito un significativo rapporto di cooperazione che va ben oltre l’importanza delle occasionali visite delle scolaresche.
Il 14 Marzo 2009 a Monte Porzio Catone il M° Cherubuni ha esposto 210 opere
Possiamo sperare che anche in Italia, col tempo, si possa porre sulle stesse basi l’educazione all’arte? Sinceramente il caso della cittadina francese sembra un traguardo per noi quasi irraggiungibile. Ma ciò non significa che non si possano ottenere risultati ugualmente apprezzabili, con altre strategie e modalità, rafforzando ad esempio motivazioni e scopi legati alle visite ai musei e alle mostre estemporanee, uno dei capisaldi dell’educazione artistica.
Nulla però, in questi casi, deve essere lasciato al caso o all’improvvisazione. Chi non ha presente l’imbarazzo e il disappunto degli insegnanti in alcune situazioni di fronte al disinteresse degli allievi in occasione di visite ai Musei? Gli alunni non provando interesse, sono presi dalla smania di andare via, inutilmente trattenuti dai loro insegnanti. Sono scene che purtroppo si ripetono spesso. Per porvi rimedio non c’è che una via: la preparazione scrupolosa e mirata da fare a monte prima delle visite.
"UNA SCULTURA PER UNA LUCE DI VITA"
Esposizione delle opere del M° Giuseppe Cherubini
nella Sala delle Lapidi del Comune di Velletri
allestita dal 12 al 24 Dicembre 2009
dal Direttore Artistico Umberto Proietti
Nella realtà attuale dominata dalla tecnologia, la logica delle macchine, definite dal sociologo Morin, determinista, meccanica, ripetitiva, si va sempre più trasferendo nei vari settori della vita aprendo la strada al calcolo cieco e al predominio della quantità a scapito della qualità.
Così che la vita va perdendo di significato.
Sono soprattutto i giovani, sostiene il filosofo Taylor a soffrire di una mancanza di scopi importanti nelle loro vite.
È fuori di dubbio che in tale situazione non si può fare a meno dell’educazione artistica che è principalmente educazione al gusto del bello che passa attraverso l’apprezzamento delle opere d’arte e di quanto di bello e di buono c’è nella vita.
Alla luce di queste considerazioni, forse si comprende meglio il senso dell’affermazione di Dostoevskij “L’arte salverà il mondo”-
Prof. Filippo Ferrara
Nessun commento:
Posta un commento